30 gennaio 2009

Chi ci lascia/ Mino Reitano

Malato da oltre un anno di un cancro all'intestino, se ne è andato anche Mino Reitano. Non l'abbiamo mai amato, non abbiamo amato le sue canzoni, non ci è mai piaciuto il suo personaggio, trovavamo orripilanti le sue ostentazioni di fede cattolica, siamo rimasti delusi dalle strumentalizzazioni cui si concedeva in diretta, la più orripilante a La vita in diretta di quella cosa chiamata Michele Cucuzza. Ma ormai era quasi diventato uno di famiglia, una sorta di pro-cugino un po' noioso, che magari lo si incontra solo ai matrimoni o ai battesimi. Pur sempre un pezzo della propria vita. Che non si è scelto ma che ti riguarda.

Interprete di tante cose obbrobriose come la famigerata Italia, forse il brano più trash mai prodotto da queste parti tanto da meritarsi la testa della nostra Shit Parade, rinverdì i fasti della canzone strappacore e melodrammatica in pieno periodo rock con brani quali Avevo un cuore (che ti amava tanto), Una chitarra cento illusioni, Era il tempo delle more, suoi massimi successi.

Ma ha anche lasciato un classico assoluto alla canzonetta italiana: quella Una ragione di più interpretata magistralmente da Ornella Vanoni nel 1966 e recentemente ripresa dalla stessa Vanoni in duetto con Giusy Esselunga.

Così come ha incrociato la sua carriera con quella di mostri sacri lontani anni luce dal suo stile. Nel 1967 partecipò infatti a Sanremo con un brano composto da Mogol e Lucio Battisti: Non prego per me. Ed in coppia con Reitano c'erano gli Hollies in cui militava Graham Nash, quello del celebre quartetto Crosby Stills Nash & Young, alfiere della West Coast Music. Per non parlare dei Beatles con cui ha condiviso gli inizi della carriera in terra tedesca.

Qui sotto una doverosa (ed in fondo affettuosa) carrellata sui brani più significativi di una delle icone della cultura pop nazionale.

Mino Reitano Compilation

1967 - Non prego per me
1967 - Avevo un cuore (che ti amava tanto)
1968 - Una chitarra cento illusioni
1969 - Daradan
1969 - Meglio una sera (piangere da solo)
1969 - Gente di Fiumara
1971 - Una ferita in fondo al cuore
1971 - Era il tempo delle more
1971 - Apri le tue braccia e abbraccia il mondo
1972 - Stasera non si ride e non si balla
1974 - Dolce angelo
1988 - Italia

Articolo precedente della serie: Chi ci lascia/ Valentina Giovagnini

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io non ho amato Reitano, mi è piaciuta forse solo una sua canzone, una delle prime, ma non penso meriti un trattamento così caustico.
Non ho mai commentato sul blog, non condivido molte opinioni perchè preferisco non essere chiamato Karo con conseguente risposta acida, le leggo e basta!
Questa volta, certamente me ne pentirò!
Letto il post mi sono sentito in dovere di esprimere un mio parere che sarà l'ultimo, preferisco seguire le classifiche che tanto apprezzo in quanto le ritengo uniche.
Cordialmente

chartitalia ha detto...

@anonimo delle 11.15:
A volte sono acido ma solo come reazione allo stile ed ai contenuti dei commenti. Cosa che non è nel tuo caso e quindi niente risposte acide.

Io mi sono limitato ad esprimere una opinioni sul personaggio Reitano senza i soliti filisteismo dell'ultima ora. E a me non sembra neanche molto caustico, anzi lo riteniamo sinanche affettuoso, tant'è che l'abbiamo paragonato ad una sorta di familiare (ovviamente non convivente).

Continua pure a seguire solo le classifiche e a dissentire silenziosamente con quanto scriviamo, no problem. Non è indispensabile avere le stesse idee su qualunque argomento.
Cordialità.