27 maggio 2008

Eurofestival 2008, ovvero Eurovision Song Contest

E' uno degli eventi televisivi più rilevanti al mondo (sembra sia la trasmissione televisiva non-sportiva più vista al mondo). Ma in Italia è pressochè sconosciuto e la televisione italiana lo ignora da 11 anni. Stiamo parlando dell'Eurovision Song Contest, meglio noto da queste parti come Eurofestival. In realtà anche in Italia esistono stuoli di fans di questa fiera del kitsch che sfiora il sublime. Uno di questi sembra, abbiamo scoperto, essere il nostro Marco-ilgmk (sì, il curatore della nostra sezione Living In The Past, saga dedicata ai successi pop internazionali dei decenni passati) che ha scritto la recensione dell'ultima edizione, tenutasi in quel di Belgrado gli scorsi 20, 22 e 24 maggio. Ed è con estremo piacere che pubblichiamo questo suo eroico contributo.


Potenza del satellite. Armeggiando con il telecomando tra le nicchie del meritatamente vituperato pacchetto Cielo, che tra poco eliminerà giusto due dei canali più decenti, è possibile accedere a una specie di lista di “altri canali” che rappresentano una specie di fritto misto internazionale. E tra questi ho pescato alcuni canali che trasmettono la storica manifestazione canora europea (non essendo disponibile sul canale della BBC, opto per uno romeno e uno spagnolo), boicottata dai vertici RAI da un buon decennio… E così mi son sparato in vena l’Eurofestival (che trovo irresistibile per le punte di trash che raggiunge).

Quest’anno ha avuto sede in terra balcanica, ovvero nella Serbia vincitrice della passata edizione. I Serbi hanno fatto le cose in grande. 43 le nazioni partecipanti. Praticamente mancano Lussemburgo, Austria, Slovacchia e Italia. In compenso esordiscono San Marino e Azerbaijan. La carrettata di paesi dell’Est che è arrivata nel corso degli ultimi anni ha sortito la recrudescenza di un certo trash che fa bene al concorso, rendendolo indubbiamente divertente, anche se in taluni casi nocivo alle orecchie. Tuttavia, paragonato al noiosissimo San Remo di quest’anno, mi ha dato l’impressione di un giro su un rollercoaster di ultima generazione paragonato a quello su un Brucomela… Magari ad alcuni provoca nausea, però diverte di sicuro di più con le sue discese vorticose nel trash più empio…

Allora, per gli italiofili, ai nastri di partenza ben tre pezzi in italiano. Due scartati durante le semifinali. Perché come accade da qualche annetto, visto l’alto numero di paesi in gara, in settimana si son tenute le semifinali che hanno tagliano fuori 18 brani. Tra cui quello di San Marino (Miodio, interpreti di una “Complice” in stile vago Vibrazioni e compagnia, non malvagia affatto). E quello della Svizzera. Ecco una bella cosa dell’Eurofestival: Paolo Meneguzzi non è in finale. Eh già, cantava lui per la Svizzera “Era Stupendo”. Evidentemente non è stato così per il resto dell’Europa…

E il terzo brano in italiano? Beh, in parte in italiano. Apre la serata finale. Lo interpretano due rumeni, Nico e Vlad, che sembrano neomelodici a metà strada tra una bocellata e un pezzo melenso da cartone Disney anni ‘90 in “Pe-o Margine De Lume"…. Lo strazio è tale che penso di passare a Studio Universal per vedermi il terzo episodio di “American Pie”, tanto per restare sul demenziale. Mi mancherà lo Studio Universal. Per fortuna ho fatto incetta di registrazioni dei classici anni ‘40-70 che ha trasmesso nel corso degli anni … Ok sto divagando…

Resto sull’Eurovisone. Segue l’ex netturbino Andy Abraham, altro fuoriuscito da uno dei vari “X Factor” britannici con un pezzo che sembra la brutta copia di un pezzo disco-funk anni ‘70. Possibile che la Gran Bretagna non riesca a portare una cosa decente da anni? Certo peggio dell’anno scorso non poteva andare, con il gruppo Scooch e la loro “Flying The Flag” subito ribattezzata “Flying The Fag”… No, quest’anno andrà peggio. I britannici ultimi! Così imparano!
Segue poi un vortice irrefrenabile con nell’ordine, la Gigliola Cinquetti albanese (brava, però!), le Lollipop tedesche e la Shakira armena. Questa arriverà tra i primi con un pezzo con un gusto mediorientale e sonorità dance – sembra di vedere un incrocio tra la colombiana e Ofra Haza. La canzone si intitola “Qele Qele”. Arrivano poi colorati bosniaci casinari (interessante la loro “Pokusaj” – se avessero cantato in inglese secondo me sarebbero arrivati più alti), israeliani bonazzi in canotta, metallari finlandesi e nonni croati che suonano un tango. Il trash europop è sublime.

Poi arriva la Mariah Carey polacca, con una ballatona alla mariahwhitneyleona ecc ecc.. oltremodo irritante. Bisogna tirarsi su. Eccolo! Il Tunz Tunz europop anni ’90! Ce lo propinano due islandesi! Quasi a scusarsi per averci fatto credere che tutti gli abitanti dell’Isola di ghiacci e vulcani fossero tutti come Bjork. E dopo il Tunz Tunz ecco i rocker turchi con il pezzo “Mor Ve Ötesi” che non è neppure male! Partono come Ligabue, poi per fortuna vanno su altri lidi. Finiranno alti.

Dopo una melodrammatica portoghese sovrappeso (il Portogallo non ha mai vinto e non ci riuscirà neppure sta volta) e una georgiana cieca che parla di pace (a San Remo avrebbe vinto a occhi chiusi… ops…), ecco un altro pezzo da 90. Nel senso di anni ’90. Quelli degli atroci pezzi Europop di Rednex e Aqua. A rappresentare la Lettonia ci son i Pirates Of The Sea che, vestiti da pirati e guidati dal nostro Roberto Meloni intonano “Wolves Of The Sea”. Un abominio. E ha pure passato le semifinali! Potenza dei “Pirati dei Caraibi”! Mi sto divertendo.

Arriva una rifatta svedese che sarebbe tra i favoriti. Per carità. Ridateci Agnetha e Frida. Dopo il Mika danese tocca alla figona ucraina Ani Lorak, con un pezzo dance Hi-NRG che diventa uno dei più votati della manifestazione, “Shady Lady”. Sto notando che la maggior parte canta in inglese. L’esperanto contemporaneo. E poi è semplice da usare nelle canzoni. Che però l’inglese venga usato da un francese è a dir poco clamoroso. Come minimo domani vedremo stormi di asini volare nel cielo. L’”eretico” è Sebastien Tellier con la bella “Divine” in pieno stile “French Touch” (non per nulla ci son di mezzo anche i Daft Punk), che già si sente anche nelle nostre radio da qualche mese. Esibizione divertente con coriste barbute e inalazione di elio, e forse il miglior pezzo della serata. Ah, la regia fa proprio schifo, gira a vuoto, perde l’inquadratura e lo fa per tutta la serata.

Poi arrivano gli azerbaigiani (a dire il vero sto termine mi ricorda più “Harry Potter”). Debuttano alla manifestazione vestiti da angeli con una specie di casino cacofonico per il quale sembra abbiano speso milioni. Roba da mal di testa. Passiamo subito alla shakira-beyoncé greca che invita tutti a scoprire la sua “combinazione segreta”. Quasi vincerà. Potrebbe essere un buon hit europeo. Quasi come il prossimo. Ecco, questo fa veramente paura. Lo presenta la Spagna. Potrebbe essere un tormentone estivo in confronto al quale le Las Ketchup son roba che suona come “Pet Sounds”. “Baila el chiki chiki” per Rodolfo Chikilicuatre. Esibizione divertente, ma l’idea di avere le frequenze estive intasate da sto pezzo è un pericolo reale. Memento “Macarena”! Poi arriva la padrona di casa, che passa indolore e insapore.

E finalmente è il turno del favorito: il russo Dima Bilan con “Believe”. I russi per vincere non hanno badato a spese. Esibizione con i volteggi sui pattini di Evgeny Pluschenko e le sviolinate di Edvin Marton. Produzione del pezzo affidata a Timbaland (!). Ma non dorme mai quello?!? A sto punto non mi meraviglierei di vederlo produrre anche Gigi D’Alessio. Sarà l’overdose di pezzi, ma sto Dima mi pare simile a Scialpi… Il pezzo non è malaccio. Vincerà. E comunque dopo gli orchi finlandesi (vincitori di due anni fa) e il coro di lesbiche capeggiato dalla Rosy Bindi serba (trionfatrice l’anno scorso), pare quasi un capolavoro. Però è poco trash. Chiude una danese con un pezzettino pop innocuo.

Le votazioni son come al solito divertenti, e con una discreta suspense per buona parte, salvo quando poi si profila la vittoria del russo. Fa specie notare che gli stati balcanici, che fino a pochi anni fa si bombardavano e peggio, si scambino “favori” con punteggi altissimi. Bah, sarà l’atmosfera europea…

Conclusioni:
Lo show dura tre ore esatte. Circa la metà della finale di San Remo (più o meno). Le canzoni son state tutte eseguite nel giro di un paio di ore e senza annoiare. E c’è pure il tempo per far esibire come ospite speciale Goran Bregović, con la sua Orchestra per Matrimoni e Funerali. In perfetta forma. È indubbiamente più trash di San Remo, ma mooolto più divertente. E soprattutto veloce. E non ci sono Pippibaudi che parlano e parlano… La RAI e l’Italia si son chiamate fuori stabilmente dal 1997 (anno in cui abbiam portato i Jalisse…). Dicono che non interessa agli italiani. Peccato. E come tempi televisivi potrebbe anche insegnare qualcosa. Se Sanremo adottasse la struttura del Festival dell’Eurovisione mi sa che riacquisterebbe spettatori. Leggenda vuole che la RAI la snobbi per il terrore di doverla organizzare in caso di vittoria italiana. Direi che visto il prodotto medio nazionale non corriamo rischi, dato che neppure sul versante trash riusciamo a produrre cose decenti (a meno che la Tatangelo non vada a cantare del suo amico vestita in latex con un corteo di traveste – no, ora che ci penso i funzionari RAI boccerebbero subito la cosa perché va contro l’idea di famiglia ecc…).

Qui una rapida rassegna dei pezzi della finale.
Saluti!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti gli amici di HitParadeItalia.

Mi chiamo Eddy Anselmi, alcuni di voi mi conoscono per essere l'animatore di festivaldisanremo.com, il sito in italiano sul festival di Sanremo.

Ero nella sala stampa dell'Eurofestival di Belgrado durante i 15 giorni eurofestivalieri, per il secondo anno l'unico italiano accreditato come tale (ma c'erano altri italiani nella delegazione di San Marino)

Tutto ciò per segnalarvi che è nato quest'anno Eurofestival.com, il sito in lingua Italiana sul Concorso Eurovisione della Canzone.

http://www.eurofestival.com

Anonimo ha detto...

Scusami davvero Eddy per non aver citato il tuo bellissimo sito, a cui non nascondo di aver attinto informazioni preziose (tra cui parecchi nomi dei cantanti e dei pezzi)!

Complimenti vivissimi!

Marco

Anonimo ha detto...

Ciao Marco, sono Giacomo e scrivo spesso sul sito di ItalianCharts.com. Ho letto solo oggi il tuo interessante commento sull'ESC ed ho trovato molti punti di contatto con il mio commento di mercoledì scorso 28 maggio sviluppato da veloci appunti presi durante la visione della diretta.

Se ti interessa vai al link: http://italiancharts.com/forum.asp?todo=viewthread&id=20004

Bye

Anonimo ha detto...

Detto fatto Giacomo!;)

Anonimo ha detto...

N.B. Ciao Marco! Posto anche qui la risposta che ti ho dato su Italian Charts.


Grazie dei complimenti! Troppo generoso, si tratta solo di riordinare in maniera velocemente leggibile info provenienti da varie fonti..

In quanto ai gusti simili, l'avevo notato anch'io, in qualità di lettore perlopiù silente di Hit Parade Italia, leggendo i tuoi commenti (e le tue chart internazionali storiche) e quelli di Pop.

Semplicemente mi piace la musica stimolante, che abbia qualcosa da dire, e non banali riproposizioni di stilemi usati e abusati.

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