14 gennaio 2006

Il club degli avidi: Metallica

I Metallica sicuramente resteranno imperituramente nella storia della musica, ma dubitiamo per meriti artistici, bensì per essere stati i primi a denunciare i propri fan, inaugurando quella guerra tra produttori di musica e fruitori che tuttora è in atto.

Successe nell'ormai lontano 2000, all'epoca del periodo pionieristico di Napster e dell'affermazione travolgente degli mp3: la band metallara denunciò Napster per violazione di copyright, fornendo una lista di 343.000 utenti, chiedendo che venissero "bannati", cioè che venisse loro revocato l'accesso ai server Napster. Tale controversia legale contribuì significativamente alla chiusura di Napster. Tipica vittoria di Pirro: Napster morì, ma nacquero decine di servizi alternativi che consentivano lo scambio di canzoni in formato mp3, aprendo la strada al Peer-To-Peer (P2P).

I Metallica, a partire da metà anni '80, si erano affermati come la più famosa e celebrata band di heavy metal: i loro dischi vendevano milioni di copie ad ogni uscita, ed i loro concerti registravano successi travolgenti. Ed ancora nel 1999 il loro album dal vivo S&M debuttava al secondo posto nella classifica americana. Insomma, navigavano nell'oro.

Non contenti di ciò, nel maggio del 2000 si impelagarono in una causa contro Napster, cercando di impedire che i fan potessero scambiarsi i loro pezzi. Riuscirono nel loro intento e Napster rimosse dall'accesso ai loro server oltre 300.000 utenti, ma l'effeto per i Metallica fu devastante: i fan, e l'intera comunità degli ascoltatori di musica, si rivoltarono contro i Metallica che da allora sono divenuti l'emblema stesso dei forcaioli anti-mp3: la loro causa contro Napster, ereditata poi dalla associazione dei discografici americani, costrinse alla chiusura Napster.

Nel luglio del 2001 i Metallica si ritirarono dalla causa contro Napster, ma ormai il danno era fatto e la loro immagine irrimediabilmente compromessa nel panorama musicale. Da allora vivacchiano tentando di sfornare i fasti del passato ma sono divenuti una band più o meno inutile. Chi troppo vuol...

Articolo precedente della serie: Il club degli avidi: Claudio Baglioni

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