27 novembre 2004

Bando di concorso: Grazie Urbani!

Segnaliamo volentieri l'originale iniziativa del musicista Stefano Martinotti che ha dato il via ad una ironica e creativa protesta nei confronti dell'infausta legge urbani: ha messo in palio un premio di 200 euro per l'autore dell'opera più creativa contro la suddetta (obbrobriosa) legge.

11 novembre 2004

Urbani è un verme?

Una analisi seria (anche se in versione satirica) della situazione venutasi a creare con la legge urbani sul deposito dei siti nelle biblioteche di Roma e Firenze, che ho scritto all'interno del gruppo di lavoro Copyright & Dintorni per conto dell'associazione NewGlobal.It.

Il più grande attacco di tutti i tempi alla cultura italiana

C'è uno spettro che si aggira per lo Stivale: un micidiale time-bombing nascosto all'interno di uno dei tanti malware rilasciati dal prolifico gruppo di hacker che attualmente regge le sorti del Belpaese. Prima delle note prodezze del famigerato Decreto Urbani (quello che prevede la galera per lo scambio anche di un solo mp3), l'infaticabile ministro aveva già provveduto ad accendere la miccia di un ulteriore capolavoro (la legge 106/2004) capace di assestare un colpo mortale ai templi della cultura italiana: le Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze. Ma esaminiamo le caratteristiche di questo malware, che chiameremo l'urbani in ossequio al suo promotore, con l'aiuto di termini e concetti classici della sicurezza informatica.

28 ottobre 2004

I temini della Commissione e-Content

- "Commissione per capire internet"
- "Commissione Stanca"
- "Commissione eContent"
- "Commissione Vigevano"
- "Commissione sui contenuti digitali"

questi sono i vari titoli con cui la commissione interministeriale, sollecitata dal sen. Cortiana ed istituita dal ministro Stanca ha assunto nel tempo; e man mano i suoi obiettivi sono cambiati: dal capire internet ed effettuare una profonda riflessione sul diritto d'autore nell'era delle reti al voler creare un mercato per i DRM (cioè i Democracy Restrictions Management). Si sta preparando l'ennesimo misfatto verso la rete ed i suoi utilizzatori. Le mostrosuità della legge Urbani si ricorderanno solo come mostruosità giuridiche: quelle che scaturirano da tale commissione solo come mostrosuità tout-court.

12 ottobre 2004

La Stanca Commissione per l'e-content

Il bello della democrazia è esattamente questo: siamo tutti uguali. Tant'è che il nostro ordinamento prevede che a tutti i rappresentanti della vita civile viene data la possibilità di interloquire con il Parlamento in vista della preparazione di leggi importanti che regolano la nostra vita. Ma come diceva quel tale Orwell, c'è qualcuno che è più uguale degli altri.

14 luglio 2004

Lettera aperta agli "artisti" della petizione anti-P2P

Tempo fa ci interrogavamo sul "silenzio degli autori" a proposito dell'infame legge Urbani che manda in galera chiunque scambi brani musicali dei propri artisti preferiti. Bene, il sospetto di connivenza da parte degli "artisti" che avevamo avanzato tempo fa si è trasformato in certezza. Anzi, più che di connivenza si tratta di complicità pura e semplice. Almeno per i 60 campioni che hanno firmato una singolare petizione, sponsorizzata dalla FIMI, cioè l'associazione che raggruppa i produttori discografici che sono i "datori di lavoro" dei nostri eroi.

La petizione ha delle punte di kitsch sublime, risultando in un mix tragicomico di slogan patetici, urlati con enfasi, falsi e propagandistici. Tradotto in parole povere vuol dire: vogliamo i soldi e vogliamo spennarvi sino all'ultimo centesimo, e lo vogliamo sino a mandarvi in galera. Punto.

06 luglio 2004

Ma cosa rischiate?

Continuiamo a ricevere lettere che ci chiedono cose del tipo: "in sostanza, cosa rischia HitParadeItalia a causa della legge Urbani?". Ok, tentiamo di dare una risposta sintetica a questa domanda (la risposta lunga è nell'insieme delle pagine di questa sezione).

O meglio, sposterei leggermente la questione: il problema non è quello che rischia HitParadeItalia ma ciò che rischia l'intera società italiana. Se la faccenda riguardasse solo il nostro sito sarebbe poca cosa. Non abbiamo mai voluto trasformare HitParadeItalia in attività "professionale" e potremmo chiuderlo in qualsiasi momento: non ci perderemmo granchè mentre a perderci sarebbe un po' il web italiano, sempre più asfittico. E, senza falsa modestia, un po' anche la "cultura" italiana che in tutti questi anni non ha saputo tirar fuori uno straccio di pubblicazione simile a HitParadeItalia, con case editrici che continuano a pubblicare il 53° volume su Frank Zappa o il 1472° sui Beatles, mentre non hanno mai pubblicato neanche un opuscoletto sull'epopea del Festival di Napoli che ha monopolizzato l'attenzione di decine di milioni di persone per oltre un decennio (solo per fare un esempio).

27 giugno 2004

L'ultimo sopruso degli editori: i DRM

Premessa
La sigla DRM sta per Digital Rights Management ed individua una tecnologia tramite cui i creatori di materiali protetti da copyright limitano ciò che i consumatori possono fare di tali materiali.

Sotto questo asettico acronimo si cela l'ennesimo sopruso che la lobby degli industriali dello spettacolo (Hollywood e dintorni: case cinematografiche, discografiche ed associazioni che le rappresentano) sta perpetrando contro i propri clienti, cioè me, te, tutti noi.

Nella traduzione letterale "Digital Rights Management" sta per "gestione dei diritti digitali", cioè una sorta di legislazione virtuale, in mano a privati, che legifera arbitrariamente su ciò che il consumatore può o non può fare con quello che ha acquistato.

26 giugno 2004

Una testimonianza sulle cose che cambiano

Questa volta nessuna denuncia, nessuna speculazione più o meno filosofica sul diritto d'autore e su come le cose dovrebbero cambiare, ma solo una testimonianza di come le cose stanno cambiando. E non intendiamo a livello legislativo ma di presa di coscienza da parte di coloro che la legge sul diritto d'autore dovrebbe "tutelare" (gli artisti) e che, in realtà, sono le prime vittime dell'attuale sistema che difende principalmente i privilegi degli editori.

20 giugno 2004

Dalla Francia: artisti contro la repressione

Non a caso, l'età dei lumi ebbe origine in Francia. Così come i principi delle moderne democrazie. E non è ancora un caso che la prima, fermissima presa di posizione contro la caccia alle streghe (cioè i propri clienti) scatenata dalle organizzazioni dei produttori discografici e cinematografici: RIAA e MPAA negli States, FIMI, AFP, Anica e Agis in Italia, SNEP in Francia, e via elencando, venga appunto dalla Francia.

L'associazione di artisti ed interpreti francese, ADAMI (che annovera oltre 60.000 artisti, tra cantanti, musicisti, direttori d'orchestra, ballerini, attori,...), si è fatta promotrice di una denuncia contro la repressione di milioni di utilizzatori di internet che praticano il download tramite reti P2P. Potete leggere il testo originale francese della denuncia sul sito della associazione ADAMI. Qui sotto ne diamo una traduzione.

17 giugno 2004

Ipotesi per un mondo senza copyright

Pubblichiamo questo interessante punto di vista di Karl Fogel sul copyright, uno dei più attivi sostenitori dell'Open Source, cioè quella particolare forma di licenza del software che ne consente la libera circolazione, gratuita, e con la possibilità anche di modificarlo liberamente. Un altro modello di distribuzione delle opere dell'ingegno è quindi possibile, differente da quello propagandato e difeso da SIAE, FIMI, AGIS, RIAA, MPAA et similia. Noi non siamo per l'eliminazione completa del diritto d'autore ma siamo a favore di un forte riduzione del livello di privilegi di cui godono attualmente editori e, secondariamente, autori. Per il resto, condividiamo la gran parte delle argomentazioni di Fogel: un grande. Per chi prediligesse l'inglese, qui potete trovare la versione originale dell'articolo.

11 giugno 2004

SIAE: ma quanto mi costi?

La SIAE è quell'ente benemerito che ci infelicita l'esistenza piazzando i suoi famosi bollini sulle custodie dei CD nei posti scientificamente studiati per imbestialirci maggiormente: sulle scritte dei titoli, sull'apertura della custodia e simili. Ed in genere i nostri contatti con la SIAE finirebbero qui.

A meno che non vi siate imbattuti in qualche suo ispettore, non invitato, ad una festa di compleanno per chiedere un obolo sui dischi suonati durante la festa.

10 giugno 2004

Urbani denunciato per violazione del decreto Urbani

Sin dal primo giorno dell'attivazione di queste pagine sulla infame legge Urbani abbiamo sostenuto che fosse inapplicabile e che una sua applicazione avrebbe fatto chiudere internet, da cui l'auto-sospensione di questo sito.

Grazie alla (geniale) iniziativa di Marco Cappato, deputato europeo radicale, la precedente affermazione non è più solo teorica: il ministro Urbani è stato denunciato per palese violazione della sua stessa legge...

07 giugno 2004

Pirateria: il punto di vista di Courtney Love

Il cielo è dalla nostra parte, e si è materializzato in Mauro che ci ha inviato una eccellente traduzione in italiano sul punto di vista di Courtney Love sulla pirateria. In ogni caso, ricordiamo che è disponibile online la versione inglese.


Courtney Love si dà alla matematica.
di Courtney Love (discorso pronunciato il 16 maggio 2000 alla conferenza Digital Hollywood online entertainment)


Oggi voglio parlare della pirateria e della musica. Che cos'è la pirateria? La pirateria è l'atto di rubare il lavoro di un artista senza alcuna intenzione di pagarlo. Non sto parlando dei software tipo Napster. Sto parlando dei contratti delle maggiori etichette discografiche.

Voglio iniziare con una storia sulle rock band e le case discografiche, facendo un po' di matematica dei contratti discografici.
Questa storia parla di una band agli esordi che ottiene un gran contratto con royalty del 20 percento e un anticipo da un milione di dollari. (Nessuna band ha mai avuto una royalty del 20%, ma va bene lo stesso.) Questa è la mia matematica "allegra" basata su una qualche realtà e io per completezza dirò che sono sicura che è migliore di quella che Edgar Bronfman Jr. [il presidente e direttore esecutivo di Seagram, che possiede Polygram] potrebbe svolgere.

03 giugno 2004

Sito FIMI Pro-Music

Riportiamo qui sotto una splendida recensione del sito www.pro-music.it, attivato dalla FIMI, emanazione italiana del lungo braccio della RIIA, associazione delle major discografiche multinazionali che è la principale "ispiratrice" della legge-capestro Urbani.

Tale sito nasce con l'intento di fornire "tutto quello che devi sapere sulla musica legale online", cioè un centone propagandistico contro il file sharing. Potete controllare la spiritosa recensione fatta da miomao collegandovi a tale sito che è stato creato appositamente per fornire, anche in Italia, la possibilità di scaricare musica in modo "legale" (cioè subendo una lunga serie di vessazioni e limitazioni). Buona lettura.

02 giugno 2004

Artisti: chi è a favore e chi contro la galera?

Per questioni di chiarezza, vorremmo raccogliere in questa pagina una mappa di quali artisti si sono schierati dalla parte della galera e quali dalla parte del loro pubblico.

Certo, è difficile che qualche artista abbia le palle di dire apertamente: è giusto che si vada in galera per aver sentito o visto una mia opera attraverso internet. D'altro canto è anche altrettanto difficile che abbiano altrettante palle per schierarsi apertamente in difesa del loro pubblico, che pure è quello che dà loro di che vivere, spesso più che dignitosamente (ma come vedremo casi del genere esistono).

Solitamente, chi è schierato a favore della galera non lo dice apertamente, ma utilizza tutto un armamentario di concetti piuttosto subdoli che, ripetuti sino alla paranoia su tutti i media tradizionali, hanno lo scopo di preparare il clima "culturale" per l'approvazione di norme-capestro.

01 giugno 2004

L'assordante silenzio degli "autori"

E' da oltre 2 mesi che intorno all'infame decreto Urbani si è attivata una accesissima discussione che tocca tematiche non banali sulle regole che disciplinano la nostra convivenza. Col pretesto della decretazione di urgenza si sono introdotte leggi-capestro degne delle più feroci dittature di tutti i tempi: criminilazzazioni di massa, pene vessatorie degne di terroristi, violazioni dei più elementari diritti di privacy, e per un pelo non è stato introdotto l'obbligo di delazione.

In questo periodo tutti hanno espresso la loro posizione: politici, ministri, discografici, cinematografari, docenti universitari, lobbies ed associazioni varie. E sopratutto i destinatari delle vessazioni dei decreti-capestro: gli utenti finali, quelli che comprano i dischi ed i dvd, quelli che vanno a cinema e contribuiscono a tenere in piedi il carrozzone dello spettacolo. Insomma, quelli che danno da mangiare (e non solo) agli editori, ai discografici ed ai cinematografari. Ed agli Autori, che sono i beneficiari ufficiali delle norme di "tutela" contenute nel famoso Articolo 1 della legge Urbani.

30 maggio 2004

La strana coppia Urbani-Ida Di Benedetto

Cercando di documentarmi sulla storia dello sciagurato decreto Urbani, ho letto dichiarazioni da parte del nostro magnifico ministro davvero molto specchiate a "tutela" del diritto d'autore. Parole molto alate del tipo "protezione della cultura", che non lascerà "che tutti i problemi del cinema, della musica, dello sport dilettantistico, della pirateria [sic!] vadano avanti come avviene oggi", ed "in maniera tale da innalzare nel contempo le dighe nei confronti di queste autentiche calamità". Ah, per inciso, se credete che le calamità di cui straparla si riferiscano a terroristi, alla camorra o alla mafia che rivendono illegalmente qualsiasi tipo di opera contraffatta, o a milioni di italiani ridotti sul lastrico dalle politiche sociali attuali vi sbagliate: sta parlando di chi sente o vede via internet una canzone dei Pooh o un film dei Vanzina.

Preso dalla curiosità e vagamente intimorito dalla statura morale del nostro grand'uomo ho fatto una ricerca su Google inserendo "giuliano urbani" ed ho appreso un sacco di cose interessanti sul nostro ineffabile ministro.

29 maggio 2004

Diritto d'autore nell'era delle reti informatiche

Ho trovato casualmente su internet uno splendido intervento di Richard Stallman che spiega magistralmente le ragioni profonde del decreto Urbani, senza che neanche l'autore sappia chi diavolo sia il nostro ineffabile Ministro. Invito tutti, dal profondo del cuore, a leggerlo attentamente: è un po' lungo ma si può leggerlo anche a rate: magari ve lo stampate e ve lo leggete sdraiati su di un prato o in spiaggia o quando andate a letto. Ma fatelo, ne vale davvero la pena: è uno di quegli scritti che ti cambiano la prospettiva con cui si vedono, e si comprendono, le cose.

Introduzione

27 maggio 2004

Botta e risposta tra l'on. Carlucci e HitParadeItalia

Onorevole Carlucci,
per facilitare il flusso del contradditorio, rispondo al Suo intervento punto per punto, riportando il Suo testo in corsivo ed il mio commento in blu.

Egregio direttore di Chartitalia,
Onorevole, mi consenta: il nome del sito è HitParadeItalia. Chartitalia è il mio nickname (vedi oltre).

come vede le e-mail le leggo e rispondo pure.

24 maggio 2004

Rifiuti Urbani?

Il 18 maggio il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge di conversione del decreto 72/04, il cosìdetto "decreto Urbani" che contiene "Misure di contrasto alla diffusione telematica abusiva di opere dell'ingegno".

In perfetto stile orwelliano di 1984, dove il Ministero della Pace organizzava la guerra ed il Ministero dell'Amore si occupava delle torture, la (sempre cosìdetta) Casa della Libertà si sta occupando di affossare qualsiasi tipo di libertà residua in questo paese da operetta. Il suddetto decreto è un ammasso di così tali obbrobri giuridici che sarebbe troppo lungo elencare in questa sede (chi volesse documentarsi, provi a leggere le eccellenti pagine di InterLex). Qui mi limito ad elencare solo 2 o 3 punti che, con l'entrata in vigore di tale decreto rendono impossibile a questo sito, ed a migliaia di altri, di continuare ad esistere.